Ancora delle dichiarazioni del premio nobel per la fisica Carlo Rubbia sull’energia solare:
«Da capo dell’Enea ho bussato al governo Berlusconi chiedendo di investire sul solare termodinamico. Niente. Sono andato in Spagna e lì hanno dato il via libera a decine di impianti. Che producono gli stessi Megawatt di una centrale atomica. Possiamo farlo anche noi».
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“il solare che intendo non è quello che abbiamo visto finora. Per due motivi: il primo è che, da un punto di vista energetico, il fotovoltaico è troppo costoso da realizzare. Il secondo è che dipende in tutto e per tutto dagli orari del sole e dalle bizze del cielo: di notte o quando è brutto tempo non serve a nulla. Il solare di cui parlo è quello termodinamico: uno specchio che, come quelli di Archimede, raccoglie il calore del sole in un tubo ricevitore riempito con un liquido speciale che raggiunge circa 550-600 gradi centigradi e lo convoglia verso un contenitore isolato termicamente che, a tutti gli effetti, è un serbatoio di energia. E questa è la grande differenza: il calore che ho immagazzinato può essere rilasciato anche durante la notte o quando il cielo è coperto. Ho un accumulo di energia a bassissimo costo. A questo punto basta collegarla a una turbina come quelle che già si usano oggi nelle centrali a gas e il gioco è fatto: l’energia del sole diventa energia elettrica”.
E questo è proprio ciò che avviene in Spagna nei nove impianti da 50 Megawatt di potenza in fase di costruzione e dal costo di 200 milioni di euro. «Un chilometro quadrato di terreno ricoperto di specchi», dice Rubbia, precisando che questo è l’unico impatto ambientale del sistema. «Il liquido che usiamo è una miscela di sali fusi, nitrati di sodio e potassio che qualcuno chiama “Sale del Cile”: è un fertilizzante a basso costo (un euro al chilo) che fonde a 100 gradi, ma che a temperatura ambiente solidifica subito. Non ha alcun impatto ecologico e, nel caso di fuoriuscite, si forma uno strato solido che viene facilmente rimosso. Casomai ci cresce l’insalata: più verde di così…».
Siamo interessati alla sua teoria e vorremmo approfondirla in un incontro che si potrebbe definire per il prossimo anno accademico. Anche perchè a Conversano si sta decidendo quale impianto realizzare se le pale o il fotovoltaico.
Noi saremmo interessati a dare una voce più autorevole possibilmente verso la fine di ottobre, giusto per l’inaugurazione del nuovo anno accademico.
In attesa, saluta cordialmente
Il presidente
Donato Verna
Caro sig. Verna,
Questo sito internet non è collegato in nessun modo con il prof. Rubbia a cui credo di capire sia rivolta la sua richiesta. Per quel che ne so Rubbia lavora al CERN in Svizzera, si rivolga lì.
Poi tra fotovoltaico ed eolico, Rubbia è sostenitore di un’altra tecnica, il solare termodinamico che è già stato realizzato in Spagna, è più economico del fotovoltaico:
http://www.repubblica.it/2006/11/sezioni/ambiente/solare/progetto-archimede/progetto-archimede.html
Saluti