Archivi del giorno: 4 giugno 2009

Il meet-up di Milano Ovest intervista Salvatore Borsellino

Il meet-up di Milano Ovest intervista Salvatore Borsellino.

In questi giorni a Palermo è in corso il Processo a Mori e Obinu, due componenti dei ROS, che sono accusati di aver impedito che Provenzano fosse catturato molto prima di quando effettivamente è successo:

Porta a Porta ha riempito le serate per settimane sui Processi alla Sig.ra Franzoni e  ai coniugi di Erba, come mai non ha mai parlato di questo processo?
Ne parliamo con Salvatore Borsellino, il fratello di Paolo, un uomo eccezionale che non manda dire niente a nessuno.
Grazie Salvatore, è per le persone come te che abbiamo ancora la speranza che le cose possano cambiare.

Antimafia Duemila – Confessioni di un sicario dell’economia

Antimafia Duemila – Confessioni di un sicario dell’economia.

La costruzione dell’impero americano nel racconto di un insider
Recensione a cura di Laura Marano – 3 giugno 2009

La confessione di un uomo che ha contribuito, con il suo lavoro nell’ombra, all’asservimento di molte nazioni al disegno di espansione economica degli Stati Uniti, finisce citando una bellissima profezia, una delle tante che indicano questi tempi come l’inizio di un periodo di transizione, una profezia nota in tutta l’America Latina: la profezia del condor e dell’aquila. Racconta che “nella notte dei tempi le società umane si divisero e presero due strade diverse: quella del condor (che rappresenta il cuore, intuitivo e mistico) e quella dell’aquila (che rappresenta il cervello, razionale e materiale).  (In quest’epoca) il condor e l’aquila avranno l’opportunità di riunirsi e volare insieme nello stesso cielo, lungo la stessa rotta. Se il condor e l’aquila accetteranno quell’opportunità, genereranno una discendenza straordinaria, diversa da ogni altra mai conosciuta.”

In fondo, sembra il percorso che, in circa trent’anni, ha seguito l’autore stesso. All’inizio, ha accettato di far fuori il cuore, gli scrupoli e la compassione, per partecipare agli immensi guadagni che il suo ruolo di “sicario” gli regalava. Giovanissimo, con quelle classiche motivazioni di rivalsa su un’infanzia a suo dire non felice, si trova a vivere delle esperienze (coincidenze, le definisce spesso) che lo portano ad accettare un incarico prestigioso ma, apparentemente, almeno all’inizio, innocente. Quando tuttavia scopre in che meccanismo è stato introdotto, comincia a dover tacitare la voce del condor, che per molti anni sarà solo un flebilissimo suono.

Il succo del suo compito e di quelli che partecipano al gioco glielo spiega la sua prima addestratrice: “Siamo pagati per rubare miliardi di dollari ai paesi di tutto il mondo. Il tuo lavoro consiste soprattutto nel convincere i governanti mondiali a far parte di una vasta rete che favorisce gli interessi commerciali degli Stati Uniti. Alla fine, questi leader restano intrappolati in una trama di debiti che ci garantisce la loro fedeltà. Possiamo fare affidamento su di loro in qualunque occasione per soddisfare le nostre esigenze politiche, economiche o militari.. e i governanti a loro volta rafforzano la loro posizione politica fornendo poli industriali, centrali elettriche e aeroporti alle  loro popolazioni. Intanto, i proprietari delle società di progettazione e costruzione americane si arricchiscono enormemente.”

Nonostante la mostruosità lampante di questo progetto, l’autore si lascia convincere e inizia la sua lunga carriera di ingranaggio della corporatocrazia, cioè  di quell’intreccio di banche, corporation e governi che hanno collaborato nell’opera di costruzione dell’impero americano.

Nello specifico, è chiamato a fare previsioni sugli effetti degli investimenti statunitensi in un determinato paese. In particolare, deve elaborare proiezioni della crescita economica per i successivi venti anni e valutare l’impatto di tutta una serie di progetti. Niente da dire, se non fosse che gli viene fatto chiaramente capire che le sue stime debbono risultare in linea con tutta una serie di previsioni gonfiate che avrebbero fatto il gioco del suo committente. Un caso per tutti: viene mandato in Indonesia per valutare come avrebbe inciso sull’economia del luogo una moderna rete di distribuzione elettrica. Un suo predecessore che non aveva voluto vendersi l’anima aveva previsto una percentuale di crescita del fabbisogno di elettricità dell’8%. Era stato licenziato. Lui produce uno studio che valuta questa crescita nel 19%. La sua bravura consiste nel rendere credibili e difendibili queste stime.

Il suo lavoro è cruciale, perché è il perno intorno al quale poi agiscono altre figure, ma fa comunque parte di un sistema molto più vasto. In Arabia Saudita, per esempio, gli viene chiesto  di studiare un piano di infrastrutture per giustificare l’immissione di centinaia di milioni di dollari nell’economia saudita con lo scopo finale  di garantire che gran parte dei petrodollari ritornasse negli Stati Uniti, rendendo nel contempo il paese sempre più dipendente dall’orbita di influenza occidentale.

E’ interessante come ad un certo punto, nell’osservare il fenomeno che lui stesso contribuisce a far prosperare, si accorge che esistono delle inquietanti analogie con la natura, i fini e le caratteristiche delle organizzazioni mafiose. Dice: “Ora avevo capito che avevamo raggiunto un nuovo livello di falsità, un livello che ci avrebbe portato all’autodistruzione – non soltanto morale, bensì fisica, come civiltà –  se non avessimo apportato subito cambiamenti significativi. L’esempio della criminalità organizzata mi sembrava una buona metafora. I capimafia iniziano spesso come monelli di strada. Ma con il tempo, quelli che riescono ad emergere trasformano il proprio aspetto. Cominciano ad indossare impeccabili abiti su misura, a possedere imprese legali e ad avvolgersi nel manto della società dabbene. Sostengono gli enti benefici locali e sono rispettati dalle loro comunità. Non esitano a prestare i soldi a chi ne ha particolare bisogno. Sembrano cittadini modello. Tuttavia, quella patina nasconde una scia di sangue. Quando i debitori non possono pagare, i sicari si fanno avanti a pretendere il dovuto. E se non l’ottengono, intervengono gli sciacalli con le mazze da baseball. Alla fine, come ultima risorsa, compaiono le pistole. Mi rendevo conto che la mia patina di economista capo (..) era parte di un sistema sinistro volto a promuovere la forma più sottile ed efficace di imperialismo che il mondo abbia mai conosciuto… l’avanzata era cominciata e stava ormai interessando tutto il pianeta. .. uomini e donne uscivano dai quartier generali delle corporation sciamando in ogni continente per convincere politici corrotti ad asservire i propri paesi alla corporatocrazia e per spingere persone disperate a vendere il proprio corpo alle fabbriche più disumane e alle catene di montaggio”.

Ad un certo punto la voce del condor si fa molto forte, e decide di lasciare la società che lo aveva assunto. Tuttavia, seppure da consulente, seppure con più ampi margini di autonomia, seppure mantenendo il suo nuovo lavoro di imprenditore (fonda nel frattempo una società che si sarebbe impegnata a costruire centrali elettriche benefiche per l’ambiente), rimane nel giro ancora parecchi anni, e questo da una parte gli consente di poter seguire gli accadimenti politici, economici e sociali molto da vicino, ma dall’altra lo inchioda ad una sorta di patto scellerato per cui le cose che sa, non se la sente di dirle.

Poi la sua vita cambia ancora, anche per lui l’11 settembre è un momento di profondo ripensamento, ma la decisione di dire finalmente la verità, la sua verità, avviene un paio d’anni dopo, quando l’America decide di invadere l’Iraq e quasi subito assegna alle più importanti società di costruzioni statunitensi i primi appalti per la ricostruzione del paese stesso! A quel punto la sua consapevolezza è maturata abbastanza da fargli capire che non può più tacere, che il suo compito è quello di partecipare non più ad un gioco di morte ma ad un movimento di vita, che comprende svegliarsi, alzare la testa, gridare la verità. Con la voce del condor.

Le indicazioni pratiche sul cosa può fare ognuno di noi, contenute nell’epilogo, sono la possibile risposta concreta che possiamo dare se ci siamo sentiti messi in causa durante la lettura avvincente, mai monotona, tristissima e brutale del libro. Se in qualche modo abbiamo sobbalzato leggendo che: “Ci siamo convinti che qualsiasi tipo di crescita economica giova all’umanità, e che maggiore è la crescita e più diffusi sono i benefici. Ci siamo persuasi a vicenda della giustezza morale del corollario a questo concetto, che cioè quanti eccellono nell’alimentare il fuoco della crescita economica vadano esaltati e ricompensati, mentre chi è nato ai margini può essere sfruttato… la vera storia è che stiamo vivendo una menzogna. Abbiamo creato una patina che nasconde il cancro letale esistente sotto la superficie. .. nel suo cuore, ognuno di noi soffre… sarebbe perfetto se potessimo attribuire tutto ciò ad un complotto, ma non è così. L’impero dipende dall’efficienza delle grandi banche, delle corporation e dei governi (la corporatocrazia), ma non è un complotto. La corporatocrazia siamo noi – siamo noi a realizzarla – ed è per questo, ovviamente, che ci riesce così difficile ribellarci e combatterla. Preferiamo scorgere cospiratori in agguato nell’ombra, perché la maggior parte di noi lavora per quelle banche, quelle corporation o quei governi o in qualche modo dipende da essi per i beni e i servizi che producono e commercializzano”.

Allora, come dice ad un certo punto, qualcuno di noi si può dire veramente innocente? “Disinformati e deliberatamente male informati, d’accordo, .. ma innocenti?”

ComeDonChisciotte – INTERVISTA ALLO SCIENZIATO CHE HA DIMOSTRATO

ComeDonChisciotte – INTERVISTA ALLO SCIENZIATO CHE HA DIMOSTRATO.

A CURA DI GULLI.COM

PREFAZIONE DI ROBERTO QUAGLIA

Negli anni che mi ci sono voluti a scrivere il mio libro di 500 pagine sull’11 Settembre ed anche in seguito, l’aspetto più fastidioso di tutta questa vicenda sono stati gli sguardi infastiditi ed irritati, nella maggioranza dei casi, e di commiserazione in alcuni, da parte di coloro che ciecamente credono alla Teoria Ufficiale del Complotto, ovvero la tesi che un vecchio barbuto che si nasconde in una grotta afgana abbia inviato 19 dirottatori in America allo scopo di dirottare 4 aerei, pilotandoli alla cieca (ovvero a vista, senza alcun piano di volo) finché due di essi riuscirono miracolosamente a centrare due grattacieli facendone a tal modo crollare tre. Ecco, questi sono i veri credenti di fantasiose teorie del complotto e, come i pazzi, sono tutti convinti che ad essere matti sono quelli che non condividono le loro illusioni.

Se nel 2003 (quando io scrissi buona parte del mio libro) la quasi totalità della gente apparteneva a questa categoria, nel tempo milioni e milioni di persone si sono risvegliate dal mondo allucinatorio in cui erano sprofondate ed hanno iniziato a rendersi conto dell’incredibile inganno di cui sono state vittime. Oggi, nel 2009, è una consistente e crescente percentuale della popolazione a non credere più alla grottesca e fumettistica Teoria Ufficiale del Complotto. La marea in effetti è inarrestabile, e la Teoria Ufficiale del Complotto è ormai virtualmente morta. Solo la porzione zombi della popolazione la crede ancora in modo incondizionato, con il sostegno della totalità dei grandi media occidentali che ancora fingono di credere alla Teoria Ufficiale del Complotto.

E’ per lo più un problema generazionale – i vecchi sono spesso incapaci di cambi di paradigma, mentre i giovani sono più agili a trarre le inevitabili conseguenze dall’emergere di nuovi dati. E’ anche un problema di corruzione – dobbiamo accettare l’idea che quasi tutti i giornalisti di carriera sono disposti ad ingannarci, a raccontaci balle o semplicemente a tenere ben chiusa la bocca in aderenza ai crismi di una moderna omertà politicamente corretta pur di non perdere i loro ricchi stipendi e privilegi.

Uno dei bastioni sui quali si sono per anni disperatamente arroccati i fedeli credenti della Teoria Ufficiale del Complotto è l’assenza di voci autorevoli nel mondo scientifico che non fossero allineate alle posizioni del governo americano. Adesso, questa assenza è stata colmata. Un team internazionale di scienziati ha pubblicato uno studio in cui si dimostra che nei detriti dei crolli dei grattacieli dell’11 settembre era presente una gran quantità di nanotermite, un raffinatissimo esplosivo militare la cui presenza si spiega solamente nell’ipotesi di una demolizione controllata degli edifici. Lo studio è stato pubblicato su una rivista scientifica dopo essere passata al vaglio della “peer review”, ovvero la revisione scientifica degli articoli da parte di pari, il metodo che nella comunità scientifica si pratica per avere la certezza della serietà di uno studio. Quindi adesso si tratta formalmente di scienza. La demolizione controllata delle Torri è stata dimostrata scientificamente, se i criteri con i quali la scienza viene considerata scienza sono ancora validi in questo mondo fatalmente attratto da una nuova era di oscurantismo. L’unico modo di invalidare questo progresso scientifico sarebbe dimostrare il contrario, ovvero dimostrare che la nanotermite trovata nella polvere dei crolli non è nanotermite. Ma questo è evidentemente impossibile, ed infatti nessuno ci prova. La tattica adottata da parte dei complici della Teoria Ufficiale del Complotto è quella di fare finta di nulla, fingere che nessuno scienziato abbia dimostrato alcunché. Silenzio assoluto, quando possibile (e di solito lo è). E quando ciò non fosse possibile, i complici della Teoria Ufficiale del Complotto risponderanno solo con argomenti ad personam, volti semplicemente ad infamare gli scienziati interessati, senza mai entrare nel merito scientifico della questione.Ma per la persona dotata di senso critico e anche solo qualche capacità di pensiero autonomo, questo studio rappresenta la pietra tombale della Teoria Ufficiale del Complotto, e l’inizio della fine di un sistema fittiziamente democratico nel quale sempre meno gente si riconosce. In tutto ciò, c’è ben poco di cui rallegrarsi. Il crollo di un sistema non è mai divertente, e non è detto che il sistema che seguirà sarà più gradevole di quello di cui oggi ammiriamo, ammaliati, intimoriti e frastornati, il torbido crepuscolo.

Roberto Quaglia

27 Maggio 2009

LA DISTRUZIONE DELLO WORLD TRADE CENTER, INTERVISTA AL DR. HARRIT

Domande a Niels Harrit in merito all’articolo scientifico “Materiale Termitico attivo scoperto nella polvere della catastrofe del World Trade Center dell’11 Settembre”.

Introduzione di Gulli.com:

Qualche tempo fa, Gulli.com riportò la notizia della ricerca di un team di scienziati indipendenti di Danimarca, Stati Uniti ed Australia. Essi sostengono di avere trovato una sostanza chiamata Nano Termite nella polvere del crollo World Trade Center dell’11 settembre 2001 a New York. La Nano Termite è un esplosivo, normalmente utilizzato solo dai militari, non disponibile nel normale mercato. E’ un parente della termite, una sostanza usata nei processi di saldatura.

Nel forum di Gulli.com board si scatenò una delle più grosse discussioni da sempre, tra i cosiddetti “teorici del complotto” e persone che credono alla versione ufficiale sui fatti dell’11 settembre. Più di 28.000 accessi alle pagine. Più di 800 interventi. Abbiamo dato agli utenti scettici di Gulli.com l’opportunità di porre le loro domande direttamente al Dr. Niels Harrit, uno degli scienziati. Gli utenti Gulli hanno formulato domande davvero toste, e non abbiamo censurato nulla. Abbiamo passato tutte queste domande al dottor Harrit ed eravamo veramente curiosi su come egli avrebbe risposto. Ebbene, egli ha risposto. E quindi, ecco adesso la promessa intervista. L’intera intervista viene rilasciata con licenza Creative Commons, quindi potete copiarla e diffonderla ovunque senza dovere né pagare né chiedere. [Lo stesso si applica alla traduzione, purché mantenendo firma e link in calce, NdT].

Copenhagen / Düsseldorf, Maggio 2009

gulli.com: Il suo nome completo e titolo?

Dr. Niels Holger Harrit: Dr. Niels Harrit

gulli.com: La sua età?

Dr. Niels Harrit: 64

Niels Harrit, Ground Zero, world trade center, nano thermite

Dr. Niels Harrit, Copenhagen, Danimarca

gulli.com: Per favore spieghi esattamente in quale materia lei si è guadagnato il suo dottorato e quali sono i suoi studi ovvero in cosa lei è esperto.

Dr. Niels Harrit: Il mio master, che ho conseguito nel 1971, era basato sul lavoro che feci per un anno al Max-Planck-Institut per la Chimica delle Radiazioni , Mülheim an der Ruhr, Germania. La mia tesi di dottorato del 1975 alla Università di Copenhagen era in fotochimica meccanicistica. Ho speso un anno alla Columbia University, New York City per il post dottorato nel 1977.

gulli.com: La sua professione corrente?

Dr. Niels Harrit: Docente alla Università di Copenhagen.

gulli.com: Per favore ci spieghi che cosa esattamente lei insegna.

Dr. Niels Harrit: Insegno chimica organica, fotochimica e fotofisica a studenti di nanoscienze e di chimica. Supervisiono studenti per il master ed il Ph.D.

gulli.com: Ha delle referenze?

Dr. Niels Harrit: Ho pubblicato quasi 60 lavori nei migliori giornali soggetti a “peer-review” [Revisione scientifica degli articoli] .

gulli.com: Ci può cortesemente dire su quali temi lei ha pubblicato? Ci può fornire alcuni esempi in relazione a ciò? Quali giornali? Anche alcuni esempi?

Dr. Niels Harrit: Vi allego una lista di pubblicazioni. Il mio ultimo articolo è attualmente il “pezzo caldo del mese” su Angewandte Chemie, una delle riviste di punta nel mondo in tema di chimica. Sono un membro anziano di un “Centro di Eccellenza” Molecular Movies dove prevalentemente lavoro con fisici su “time resolved X-ray scattering”. Questo centro è una sottodivisione del Centro di Nano Scienze alla Università di Copenhagen, del quale sono stato un membro di facoltà fin dai suoi inizi nel 2001.

gulli.com: La sua opinione sull’11 settembre: lei è un credente o un interrogante?

Dr. Niels Harrit: Io sono avverso al crimine.

gulli.com: Il suo sito web?

Dr. Niels Harrit: Nessuno.

gulli.com: Che cosa esattamente le permette di dire di essere un esperto di Nano Termite?

Dr. Niels Harrit: Non ci sono esperti di nano termite senza connessioni ai militari.

gulli.com: Lei ed il suo team si aspettano benefici dalla divulgazione di questo studio?

Dr. Niels Harrit: Ripristinare la giustizia, la democrazia e la stampa libera. Evitare il fascismo. Un migliore mondo per i miei nipoti.

gulli.com: Chi ha finanziato questo studio?

Dr. Niels Harrit: Nessuno.

gulli.com: Quindi voi avete tutti lavorato nel vostro tempo libero in cambio di nulla – gratis – su questo studio della durata di due anni? Avete tuttavia utilizzato le infrastrutture universitarie?

Dr. Niels Harrit: Avete un concetto irreale su cosa significhi essere uno scienziato. Non è un mestiere. E’ un’esistenza. Io non ho tempo libero. Ovviamente utilizzo il mio ufficio all’università.

gulli.com: Per favore perdoni le nostre strane domande! Ma andiamo avanti: Molti della squadra di scienziati appartengono al Movimento per la Verità. Steven E. Jones, che da anni sta predicando la demolizione controllata WTC. Ci sono 2 colleghi della università di Jones nel vostro team: Jeffrey Farrer e Daniel Farnsworth. Kevin R. Ryan, Gregg Roberts e James R. Gourley sono anche del Movimento per la Verità. Come può questo team garantire neutralità rispetto a questo studio?

Dr. Niels Harrit: Nel gioco del calcio, è considerato un fallo attaccare l’uomo anziché giocare la palla. A parte questo, sono orgoglioso di essere in una squadra di scienziati adulti che hanno combattuto per la verità sull’11 settembre più a lungo di me. Per favore, si legga lo studio, SI RELAZIONI AI FATTI e a nient’altro.

gulli.com: Va bene. Dove, quando e come esattamente avete ricevuto la polvere? Come vi siete accertati che è pura ed originale polvere dell’11 settembre? Erano presenti ufficiali quando avete prelevato i campioni?

Dr. Niels Harrit: Tutto questo è accuratamente spiegato nel nostro studio.

gulli.com: E’ vero che fu Steven Jones ad organizzare i campioni? Steven Jones è conosciuto come un credente assoluto nella cospirazione dell’11 settembre e c’è gente là fuori che non si fa problemi ad accusarlo di mescolare la polvere in oggetto con esplosivi allo scopo di avere infine la ”prova” della demolizione controllata.

Dr. Niels Harrit: Questa è un’offesa assoluta nei confronti di uno scienziato onesto. Inoltre, è una domanda stupida, dato che noi in effetti siamo teorici dell’anti-cospirazione. Ci opponiamo alla teoria ufficiale del complotto. Questo è tutto.

Niels Harrit, Ground Zero, world trade center, nano thermite

I luoghi dove sono stati prelevati i campioni di polvere.

gulli.com: Come fa ad essere sicuro al 100% che la polvere che ha analizzato non è stata alterata, o che qualcuno non l’abbia mescolata con Nano Termite prima che lei la analizzasse?

Dr. Niels Harrit: Veda la risposta alla domanda successiva.

gulli.com: OK. Lei ha confrontato i campioni di polvere con campioni non ottenuti da Steven E. Jones?

Dr. Niels Harrit: Sì. Ho due campioni a Copenhagen che mi sono stati spediti direttamente da chi li ha raccolti, ed anche questi contenevano i frammenti. C’è una manciata di altri scienziati che può testimoniarlo. Credo ci siano una ventina di campioni in giro, ma non so esattamente e non ho motivi per curarmene.

Niels Harrit, Ground Zero, world trade center, nano thermite

Frammenti rossi e grigi trovati nella polvere dei crolli del WTC.

gulli.com: Come è avvenuto che lei sia stato scelto per esaminare questa polvere?

Dr. Niels Harrit: Faccio parte del team. Sono stato invitato a farne parte.

gulli.com: Se lei dovesse fare una stima approssimativa, quanta Nano Termite c’era in giro nella Lower Manhattan dopo i crolli?

Dr. Niels Harrit: Molto, molto difficile stabilire un numero assoluto a tale riguardo. Diciamo 10 tonnellate. [Harrit probabilmente si riferisce alla nanotermite inesplosa, presente dopo i crolli; in un’altra intervista televisiva – riportata in calce a questo articolo – ipotizza da 10 a 100 tonnellate di esplosivo piazzata nelle torri prima dei crolli – NdT]

gulli.com: E’ possibile per dei terroristi venire in possesso di questo materiale? E’ un materiale così speciale, che solo persone all’interno delle forze armate statunitensi potrebbero entrarne in possesso. Dove si può comperare la Nano Termite? Possono comprarla anche persone normali? Oppure solo aziende o militari?

Dr. Niels Harrit: Questa roba è stata preparata solo nell’ambito di contratti militari negli USA e probabilmente in grandi nazioni alleate. Questa è ricerca militare segreta. Tragga le sue conseguenze e si legga l’articolo di Kevin Ryan su questo tema. Non è stata preparata in una caverna in Afghanistan.

Niels Harrit, Ground Zero, world trade center, nano thermite

foto: Uno strato rosso sopra uno strato grigio.

gulli.co: Cosa distingue la Nano Termite dalla Termite e dalla Termate? Qual’è la funzione speciale? Chi usa normalmente la Nano Termite e per quali usi la si utilizza?

Dr. Niels Harrit: La Termate è una termite che contiene zolfo.

gulli.com: Per cosa si usa normalmente la Termate?

Dr. Niels Harrit: Per fondere elementi di acciaio. Corazze, per esempio. Nanotermite è termite preparata con metodi nanotecnologici.

gulli.com: Quindi è molto più piccola e per questo ha una superficie maggiore che la fa reagire più velocemente ed in modo più energetico?

Dr. Niels Harrit: Sì, le particelle sono molto più piccole. Ma è preparata in un modo radicalmente differente rispetto alla ordinaria termite, ove le particelle piccole vengono ottenute riducendo la dimensione di particelle più grosse. Nei nanomateriali, le particelle vengono preparate a partire dagli atomi e le molecole. La nanotermite è l’esplosivo del futuro. “Smaller, cheaper and nastier” [Più piccola, più economica, più “cattiva”] (come dicono quelli che cercano sovvenzioni alle loro ricerche).

gulli.com: La Nano Termite ha più potenza rispetto ai normali esplosivi come il C4 o il TNT? Quali sono i maggiori benefici offerti dalla Nano Termite?

Dr. Niels Harrit: Potenza, sicurezza, versatilità. E’ anche a buon prezzo. ”Smaller, cheaper and nastier” rispetto agli ordinari esplosivi.

gulli.com: Lei dice che c’è ossido di ferro ed alluminio e ne conclude che questo significa che è Nano Termite. Non è normale che in un tale edificio ci sia ossido di ferro ed alluminio? Oppure non potrebbe essere che la sostanza Nano Termite sia stata prodotta come conseguenza del collasso?

Dr. Niels Harrit: Impossibile. Non ci si aspetta che una scatola di fiammiferi si venga a creare durante un incendio.

gulli.com: Aveva altri campioni di Nano Termite (non dalla polvere dei crolli) con i quali fare confronti mentre esaminava la polvere? Giusto per essere sicuro che sia autentica Nano Termite?

Dr. Niels Harrit: Sì. L’abbiamo preparata noi stessi, dato che ci sono alcune pubblicazioni scientifiche e relazioni di conferenze. Si comporta come previsto. Ma non è esattamente la stessa varietà della roba che abbiamo trovato nella polvere del WTC.

gulli.com: Può la Nano Termite venire preparata da un’università senza un via libera da parte di funzionari del governo? E’ una sostanza molto pericolosa, così che potrebbe rientrare nella legge sugli armamenti d’assato?

Dr. Niels Harrit: La Nanotermite è abbastanza sicura da maneggiare. Tutti i programmi noti (negli USA) sono finanziati da fondi militari e segreti. Guardi qui, il che riassume solo quanto noto al momento in cui scrivo. Buona parte del budget del Pentagono è segreto. Questa parte arriva a 60 miliardi di dollari quest’anno.

gulli.com: Come mai nessun cane antibomba ha abbaiato?

Dr. Niels Harrit: Tutti i cani antibomba sono stati mandati a casa dalla compagnia di sicurezza del WTC due settimane prima. Inoltre, essi sono addestrati sugli esplosivi tradizionali, i quali odorano in modo piuttosto caratteristico.

gulli.com: C’è qualcuno che non sia coinvolto nel Movimento per la Verità che abbia verificato e controverificato i suoi studi? Tipo artificieri indipendenti o produttori di Nano Termite?

Dr. Niels Harrit: Lo studio è stato passato al vaglio del peer-review [Revisione scientifica degli articoli da parte di pari NdT] come si fa di routine con le pubblicazioni scientifiche.

gulli.com: Chi ha fatto queste peer-reviews? Ci può spiegare almeno che di che tipo di persone si è trattato? Funzionari della sua università?

Dr. Niels Harrit: Gli arbitri sono anonimi. Non sono funzionari della mia università. Nessuno nella mia università conosce questo argomento meglio di me. L’università non è responsabile per questa ricerca. Solo gli autori lo sono.

gulli.com: La Nano Termite è allo stesso tempo un esplosivo ed una sostanza per saldature?

Dr. Niels Harrit: No. Le saldature vengono fatte con termite convenzionale. Chiunque la può comprare. Non è un esplosivo. Produce solo rovente ferro fuso.

gulli.com: Lei ha qualche teoria su chi piazzò la sostanza nelle Torri? Potrebbe essere stata l’azienda “Controlled Demolition” il cui presidente Mark Loizeaux apertamente nega l’esistenza di Nano Termite, nonostante egli sia un esperto di demolizioni? La sua azienda intervenne per la rimozione delle macerie da Ground Zero poco dopo il collasso. Ci sono persone che lo accusano di avere tirato giù il WTC.

Dr. Niels Harrit: No. Io assolutamente non ho intenzione di speculare al di là dei dati. Insistiamo per una investigazione del crimine. Al momento non c’è stata ancora alcuna investigazione.

gulli.com: Cosa vuole esattamente raggiungere con il suo lavoro sulla Nano Termite e l’11 settembre?

Dr. Niels Harrit: La verità.

gulli.com: Perché quasi nessun portale di notizie, stazione televisiva o addirittura rivista scientifica a parte i siti web complottisti hanno dato notizia dei suoi risultati?

Dr. Niels Harrit: Chieda a loro!

gulli.com: Come si rapporta alle persone che la chiamano “stupido complottista”?

Dr. Niels Harrit: Con una scrollata di spalle. Sono destinati a venire giù dai loro pulpiti. Io sono un anti-complottista. L’unica teoria del complotto di cui meriti parlare è la teoria ufficiale del complotto – quella con Osama Bin Laden ed i 19 dirottatori. Insomma, non è ben stupido credere alla teoria ufficiale del complotto senza che una sola prova ci sia stata mostrata? Chi sono gli stupidi?

gulli.com: E’ vero che qualcuno nel suo team ha perso il proprio lavoro a causa della vostra comune ricerca? E, se sì, come è potuto accadere?

Dr. Niels Harrit: No, non ancora. Ma alcuni di loro hanno perso il loro lavoro prima della nostra ricerca!!

gulli.com: Perché hanno perso il loro lavoro? In relazione al lavoro sull’11 settembre? Chi li ha sbattuti fuori e perché?

Dr. Niels Harrit: Hanno perso il loro lavoro perché sono critici rispetto alla Teoria Ufficiale del Complotto. Steven E. Jones è stato costretto al prepensionamento dalla Brigham Young University. Kevin Ryan è stato licenziato da Underwriters Laboratories, la società responsabile della certificazione dell’acciaio delle torri.

gulli.com: Come pensa che “loro” riescano ad ottenere che nessuno della squadra di specialisti in demolizioni abbia in seguito rivelato al pubblico che si è trattato di un delitto? Normalmente tutto trapela. Sono stati tutti imprigionati nella Torre WTC 7?

Dr. Niels Harrit: No. Lei deve accettare che assai di meno che tutto trapela, dato che non lei non è a conoscenza di ciò che non trapela. Questo è il più grosso insabbiamento della storia. Nessuno è stato ucciso nel WTC7.

gulli.com: Lei si aspetta che i risultati della sua ricerca risulteranno in futuro in qualche investigazione ufficiale della polizia o FBI o di altri funzionari? Ha spedito una copia dei suoi risultati all’FBI? Che cosa è capitato?

Dr. Niels Harrit: Sì. Una copia è stata effettivamente spedita all’FBI. Non sono nella posizione di dare un pieno resoconto della risposta, ma per quanto ricordi, è stata sorprendentemente ricettiva.

gulli.com: Come è connesso con gli altri specialisti che vogliono riaprire il caso dell’11 settembre?

Dr. Niels Harrit: Non ho realmente tempo di connettermi. Sono completamente occupato a smaltire tutta l’attenzione che questa mia ultima pubblicazione ha ricevuto. Sono sopraffatto da ciò, nonostante il fatto che non abbiamo realmente detto qualcosa di nuovo. Faccio solo del mio meglio, le giornate hanno una quantità limitata di ore e ed io ho anche il mio lavoro.

gulli.com: Sì, se si googhela il suo nome al momento, si ottengono più di 260.000 risultati. Cosa suggerirebbe di fare a questo punto? Il prossimo passo per i media / il pubblico?

Dr. Niels Harrit: I media non hanno ancora reagito. E’ compito del pubblico di dire loro che se continuano a mentire ancora per molto, finiranno per perdere quel poco di credibilità che è loro ancora rimasta. Il silenzio fornisce consenso! Ponete domande! Crediate in voi stessi. Non è così difficile. C’erano due aerei, ma tre grattacieli. Non c’è bisogno di uno scienziato per contare fino a tre. Ognuno dovrebbe pigiare tutti i bottoni e pretendere la verità dalla stampa. E’ una faccenda molto seria. Ogni azione, non importa quanto piccola, conta. La cosa principale che vorrei dire è: Tutti stanno mentendo, tutti hanno paura. Dobbiamo credere in noi stessi, e non è così difficile.

gulli.com: Grazie per questa bella intervista, Dr. Harrit. Davvero apprezzata. Lei ha risposto a molti interrogativi posti dai membri di Gulli.com. Le facciamo tanti auguri per il futuro e speriamo che tutto ciò venga presto chiarito dalla polizia.

Dr. Niels Harrit: Grazie a voi per l’intervista. I miei auguri alla Germania!

Traduzione in italiano di R. Quaglia

Siti di approfondimento:
http://www.mito11settembre.it
http://www.edicola.biz
http://www.roberto.info/

Niels Harrit in un’altra intervista sullo stesso tema, sulla televisione danese TV2 News

Titolo originale: “World Trade Center destruction. Interview with Dr. Harrit”

Fonte: http://www.gulli.com
Link

Antimafia Duemila – Contro gli F-35

Antimafia Duemila – Contro gli F-35.

di Enrico Piovesana – 27 maggio 2009
Intervista a Walter Bovolenta, dell’Assemblea Permanente ‘NO F-35’. “Sono macchine da guerra per la nuova gendarmeria mondiale. Costano una cifra enorme che potrebbe essere spesa in modi assai più utili.
Lo stabilimento di Cameri, dove verranno costruiti, produrrà inquinamento e un’ulteriore militarizzazione del territorio.
Perché siete contrari al programma di riarmo F-35 Joint Strike Fighter?
I caccia-bombardieri F-35 rappresentano il primo sistema d’arma concepito per rispondere alle esigenze della nuova ‘gendarmeria mondiale’ rappresentata dalla Nato. L’Italia produrrà e si doterà di un aereo militare ideato non per difendere il nostro spazio aereo nazionale, ma per partecipate a future missioni di guerra all’estero, per andare a bombardare in giro per il mondo, seminando morte, distruzione e sofferenza.
Oltre a queste ragioni di principio, siamo contrari agli F-35 anche per ragioni di ordine economico: questa impresa costerà ai cittadini italiani almeno 13 miliardi di euro. Una cifra impressionante, soprattutto in tempi di crisi economica, che potrebbe essere investita per migliorare le condizioni di vita di tutti, per redistribuire il reddito, per sviluppare fonti di energia rinnovabili o per tutelare il nostro territorio.

A proposito di territorio, perché giudicate negativo l’impatto dello stabilimento di Cameri dove verranno prodotti gli F-35?

L’aeroporto militare di Cameri, a due passi da Novara e Varese, diventerà il centro di collaudo di tutti i velivoli che verranno prodotti e in futuro aggiornati nello stabilimento di Finmeccanica all’interno della base. Questo significa che per i prossimi decenni i nostri cieli saranno continuamente solcati da questi caccia, che producono un enorme inquinamento ambientale e acustico, con le relative gravi conseguenze per la salute e la qualità della vita degli abitanti della zona. Non dimentichiamo che Cameri si trova ai confini del Parco del Ticino.
Inoltre, la nascita di uno stabilimento militare di importanza internazionale produrrà un’ulteriore militarizzazione del nostro territorio, su cui già gravano le grandi basi militari di Solbiate Olona e di Bellinzago.

Quando e come è nata la vostra associazione contro gli F-35?
L’adesione iniziale dell’Italia al progetto Joint Strike Fighter risale al 1996 ed è stata successivamente confermata da tutti i governi, sia di centrodestra che di centrosinistra. Ma la firma definitiva dell’accordo è avvenuta solo nel febbraio 2007, quando il sottosegretario alla Difesa del governo Prodi, Lorenzo Forcieri, ha incontrato a Washington il suo collega statunitense Gordon England. E’ stato allora che diversi gruppi e associazioni locali presenti sul territorio novarese si erano unite in un Coordinamento contro gli F-35′. Nel 2008, con l’adesione di alcuni gruppi lombardi contrari al progetto Joint Strike Fighter, il Coordinamento si è trasformato in L’Assemblea Permanente ‘NO F-35’.

Come mai l’opposizione a questo progetto, vecchio di tredici anni, si fa sentire solo adesso?

Il consenso ‘bipartisan’ di tutto il mondo politico italiano su questo programma di riarmo e il conseguente assoluto silenzio mediatico verso questa faccenda hanno fatto sì che il movimento pacifista non si sia mai mobilitato in merito. Finora abbiamo fatto tutto da soli.

Quali azioni di protesta avete organizzato finora? Avete in programma una manifestazione nazionale a Novara per il 2 giugno, vero?

Finora abbiamo informato e sensibilizzato la popolazione locale, interessata dal futuro stabilimento di Cameri, organizzando incontri, manifestazioni, presidi e mettendo in piedi un sito Internet con documenti e notizie, abbiamo scritto lettere e appelli alle autorità locali, nazionali e perfino al presidente degli Stati Uniti Barack Obama.
E adesso abbiamo organizzato una grande manifestazione di protesta a Novara per martedì 2 giugno: l’appuntamento è alle 15, davanti alla stazione ferroviaria in piazza Garibaldi. Da lì partiremo per percorrere le strade della città e per gridare forte la nostra opposizione a questa ennesima impresa di morte. Chi vuole venire, trova tutte le informazioni sul nostro sito: www.nof35.org.

La ‘Campagna di Indignazione Nazionale‘, lanciata da Sbilanciamoci! e da Rete Italiana per il Disarmo, ha già raccolto quasi ottomila firme per chiedere al governo italiano di rinunciare all’acquisto dei cacciabombardieri F-35 e di usare in maniera migliore per la popolazione gli oltre 13 miliardi di spesa previsti

Antimafia Duemila – Grasso: ”Ecomafia nuovo fronte criminalita’ organizzata”

Antimafia Duemila – Grasso: ”Ecomafia nuovo fronte criminalita’ organizzata”.

“L’ecomafia, la gestione dei rifiuti é la nuova frontiera che vede impegnate tutte le mafie”.
Lo ha detto a Sky Uno il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso. Intervistato nel corso di Maurizio Costanzo, Raccontando (la puntata andrà in onda domani sera), Grasso ha sottolineato che la mafia ha ormai “diversificato i propri interessi. Tutti i traffici che danno grossi profitti con pochi rischi di responsabilità sono appetibili per le mafie”, ha detto. Grasso ha anche richiamato l’attenzione su un vuoto normativo: “Manca una legislazione – ha affermato – che punisca soprattutto la fase organizzativa finalizzata al trattamento e alla gestione dello smaltimento dei rifiuti. Ecco perché noi abbiamo chiesto a gran voce una legge che definisca i reati che riguardano l’ambiente. E’ necessario inoltre ottenere tutte le informazioni che riguardano questi reati che molto spesso sono di competenze delle procure ordinarie e non delle procure antimafia. Questo – ha spiegato Grasso – fa sfuggire tutta una parte del fenomeno a una visione globale che possa meglio indirizzare le strategie investigative e quindi la repressione. Con i mezzi e le risorse che abbiamo facciamo veramente i miracoli”.

IL CONSIGLIO SARA’ SUPERIORE? | BananaBis

IL CONSIGLIO SARA’ SUPERIORE? | BananaBis.

Ora d’aria di Marco Travaglio, l’Unità del 11/05/2009

Nuove nubi si addensano sul Csm. Oggetto del contendere: l’imminente promozione, con ampia e trasversale maggioranza, alla Direzione nazionale antimafia di un pm già coinvolto nel «caso Catania» e poi prosciolto a Messina. Protesta il sindaco antimafia di Gela, Rosario Crocetta (ora eurocandidato del Pd): «Mentre nelle istituzioni c’è bisogno di persone determinate ed esperte nella lotta a Cosa nostra – dichiara Crocetta all’Ansa – il Csm ritiene di mandare alla Dna chi, in indagini sul controllo da parte della mafia sulla grande distribuzione alimentare e sui legami dell’imprenditore catanese Scuto con boss palermitani, fu bacchettato dalla Procura generale di Catania che avocò il procedimento per “mala gestio”». «Questo pm catanese -aggiunge Crocetta citando atti dell’Antimafia – omise di procedere nei confronti di importanti esponenti del clan Laudani, braccio armato dei Santapaola, poi condannati a pene severissime nel processo nato dall’avocazione. Eppure quel pm era stato oggetto di interrogazione parlamentare per sue condotte in altre indagini sulle collusioni politico-mafiose nell’appalto per l’ospedale Garibaldi, in cui aveva tentato di impedire che si indagasse il cognato Ignazio Sciortino, oggi Udc, ostacolando l’attività di intercettazione nei suoi confronti. Il Csm, prima di mandare in posti così delicati come la Dna, valuti in maniera completa il percorso professionale di questo pm». Nella descrizione s’è riconosciuto il pm Carlo Caponcello, candidato da Unicost alla Dna. Che ha minacciato di querelare Crocetta. Il caso, ripetiamo, non riguarda il piano penale, già archiviato. È una questione di opportunità. Il nome di Caponcello compariva, insieme a quelli di alcuni colleghi, in un’interrogazione parlamentare della deputata di An Angela Napoli, che nel 2003 chiese (invano) al guardasigilli Castelli un’ispezione a Catania dopo le denunce dell’ex presidente del Tribunale di minori Giovanbattista Scidà e del pm Niccolò Marino all’Antimafia su presunte indagini insabbiate a carico di Sciortino, cognato di Caponcello. Ora Angela Napoli (Pdl) torna sul caso: «Il Csm non può chiudere gli occhi su quanto emerse a suo tempo a proposito del pm Caponcello nel caso Catania, che troppi hanno ignorato e occultato. Per la Dna occorre la massima attenzione: ci sono altri pm più idonei. Mentre la mafia si riorganizza, il Csm deve schierare gli uomini giusti nei posti giusti». Sulla questione interviene anche Antonio Di Pietro: «Da un po’ di tempo non mi riconosco più nell’operato di questo Csm: la sbrigativa liquidazione di De Magistris e dei salernitani Apicella, Nuzzi e Verasani; il defenestramento illegittimo della Forleo; ora la promozione alla Dna di pm che han dimostrato di non saper combattere la mafia, danno l’impressione di una pericolosa smobilitazione, che rischia di ringalluzzire il crimine organizzato». Riuscirà il Csm a ritrovare il prestigio perduto?

Blog di Beppe Grillo – Le vacche e l’Amazzonia

Blog di Beppe Grillo – Le vacche e l’Amazzonia.

Le vacche al posto degli alberi, i pascoli dei boschi e delle foreste. Greenpeace in un rapporto della scorsa settimana dimostra che la scomparsa dell’Amazzonia dipende dall’aumento illegale di aree destinate a pascolo a causa della domanda delle grandi catene internazionali e dei brand del lusso. La massaia che compra al supermercato una bistecca, o in un negozio del centro un paio di scarpe, una borsa di marca o un cosmetico è complice inconsapevole della distruzione della più grande area verde del pianeta. L’industria della carne e del cuoio vale cinque miliardi di euro all’anno per il Brasile che vuole raddoppiarla in breve tempo. E’ il solito vecchio gioco del denaro, delle multinazionali. Trasformare il pianeta in merce. L’ambiente in azioni di Borsa. Senza lasciare impronte. Il mandante è sempre coperto.
L’azienda committente è alla fine della catena e al riparo da sguardi indiscreti. Si dovrebbe introdurre in ogni Paese l’assoluto divieto di intervenire sull’ambiente per fini di lucro. L’ambiente appartiene agli abitanti della Terra. La carne è il nuovo dollaro. Rispetto alla banconota verde ha un vantaggio: si può mangiare. Ma anche uno svantaggio: distrugge il pianeta.
Nel mondo ci sono più di un miliardo di vacche, un quarto della superficie terrestre serve per il bestiame. Negli USA la carne è un business formidabile. 36 miliardi di dollari, il 7% del volume di affari dei supermercati, ma solo lo 0,2% dell’intera forza lavoro USA. Un plusvalore stratosferico. Il mondo è un immenso scannatoio a ciclo continuo. Solo negli Stati Uniti sono macellate 100.000 vacche al giorno.
Da Ecocidio di Jeremy Rifkin:
“Il 70% dei cereali prodotto negli Stati Uniti viene utilizzato per l’alimentazione animale. Sfortunatamente, fra gli animali domestici, i bovini sono i convertitori meno efficienti di energia. Per fare un kg di carne di manzo all’ingrasso, ci vogliono nove kg di mangimi: di questi sei consistono di “cereali e sottoprodotti, e tre di fibra”. Solo l’11% del mangime finisce per produrre carne… Negli Stati Uniti, ogni anno vengono utlizzate 157 milioni di tonnellate di cereali, legumi e altre proteine vegetali adatte all’alimentazione umana per nutrire il bestiame destinato a produrre i 28 milioni di tonnellate di carne consumate dall’uomo”. Il panino imbottito di carne è l’ultima arma di distruzione di massa.
Dal sito di Grenpeace:
“Le prove raccolte dimostrano, infatti, che i giganti del mercato della carne e della pelle brasiliani – Bertin, JBS, Marfrig – vengono regolarmente riforniti da allevamenti che hanno tagliato a raso la foresta ben oltre i limiti consentiti dalla legge. Le materie prime, frutto di crimini forestali, ‘sporcano’ le filiere produttive di tantissimi marchi globali e distributori. Tra questi: Adidas, BMW, Geox, Chateau d’Ax, Carrefour, EuroStar, Ford, Honda, Gucci, Ikea, Kraft, Cremonini, Nike, Tesco, Toyota, Wal-Mart”.

Invia una mail a Geox, Nike, Timberland, Adidas, Rebook e Clark’s per chiedere di fare respirare l’Amazzonia.