Il Club Bilderberg
La storia segreta dei padroni del mondo
Daniel Estulin
Arianna Editrice
Pagine 384, Prezzo € 18,50
Dal 1954 e una sola volta all’anno, un gruppo ristretto di persone si ritrova per decidere segretamente il futuro politico ed economico dell’umanità. Nessun giornalista ha mai avuto accesso alle riunioni che fino a poco tempo fa si sono svolte presso l’Hotel Bilderberg, in una piccola cittadina olandese. Nessuna notizia è mai filtrata da quelle stanze, anche se – come dimostrano le pagine di questo libro – è durante questi incontri che vengono prese le decisioni più rilevanti per il futuro di tutti noi.
Oggi arriva finalmente anche in Italia il libro che racconta la vera storia di uno dei più potenti e segreti organi decisionali del mondo: il Club Bilderberg.
Risultato di un’indagine serrata durata oltre 15 anni, la rigorosa e documentata inchiesta di Daniel Estulin, tra storia e attualità, svela per la prima volta quello che non era mai stato detto prima, rendendo noti i giochi di potere che si svolgono a nostra insaputa e a scapito della legittima volontà e autodeterminazione dei Popoli.
Dalla privacy armata che la protegge, la classe dirigente globale detta l’indirizzo su politica, economia e conseguenti implicazioni militari.
L’inchiesta di Estulin dimostra come il Club Bilderberg sia stato coinvolto nelle decisioni internazionali più rilevanti della storia recente, dal Piano Marshall allo scandalo Watergate, fino ai recenti conflitti nel Medio Oriente. E’ da questa élite che emergono le figure chiave dello scacchiere internazionale – presidenti statunitensi, direttori di agenzie come la CIA o l’FBI, i vertici dei maggiori gruppi finanziari, economici e dell’informazione – così come da questi incontri nascono le linee guida della globalizzazione.
Pubblicato in Spagna nel 2005, aggiornato al 2009 in questa prima pubblicazione italiana, Il Club BIlderberg è già stato tradotto in 48 lingue, diffondendosi in 70 paesi.
Daniel Estulin vive in Spagna ed è un prestigioso giornalista investigativo. Da quando ha realizzato ciò che nessun altro prima di lui si era mai spinto a fare, svelando i segreti del Club Bilderberg, è diventato una delle voci più rappresentative dell’informazione indipendente e anticonformista .
INDICE
PRIMA PARTE: IL “BILDERBERG GROUP”– I PADRONI DELL’UNIVERSO
CAPITOLO 1: DISCESA MORTALE
CAPITOLO 2: L’IMMORTALE, 1992 – L’HIGHLANDER (1992)
CAPITOLO 3: LA FONDAZIONE DEL BILDERBERG
CAPITOLO 4: I CONCUBINI DEL BILDERBERG
CAPITOLO 5: GLI OBIETTIVI DEL BILDERBERG
CAPITOLO 6: I PUPAZZI DEL BILDERBERG
CAPITOLO 7: IL “CASO WATERGATE”
CAPITOLO 8: IL BILDERBERG SMASCHERATO
SECONDA PARTE: IL “COUNCIL ON FOREIGN RELATIONS”
CAPITOLO 9: UN EPISODIO DEL 1999
CAPITOLO 10: INCROCIO PARTNER
CAPITOLO 11: GIORNALISTI CORTIGIANI?
CAPITOLO 12: DISARMO FORZATO
CAPITOLO 13: L’UFFICIO DI CONTROLLO DEL CFR
CAPITOLO 14: IL CFR E LE OPERAZIONI PSICO-POLITICHE
CAPITOLO 15: IL CFR E IL “PIANO MARSHALL”
CAPITOLO 16: UN ESEMPIO CONCRETO
TERZA PARTE: LA TRILATERAL COMMISSION
CAPITOLO 17: IL CONFRONTO (2003)
CAPITOLO 18: RITORNO AL FUTURO
CAPITOLO 19: UNA SOFISTICATA SOVVERSIONE
CAPITOLO 20: SCEGLIERE UN PRESIDENTE
CAPITOLO 21: IL SISTEMA DEL MONOPOLIO
CAPITOLO 22: I BENEFATTORI DEI BOLSCEVICHI
CAPITOLO 23: TRADIMENTO PER IL PROFITTO
CAPITOLO 24: SACRIFICARE UNA NAZIONE
CAPITOLO 25: LA DETENZIONE (2004)
APPENDICE: RESOCONTI DEL BILDERBERG
DIETRO LE PORTE CHIUSE: DOCUMENTI E IMMAGINI
LISTA CONFERENZE BILDERBERG DAL 1954
LA “TRILATERAL COMMISSION” FEBBRAIO 2006
CONFERENZA BILDERBERG 31 MAGGIO-3 GIUGNO 2007 ISTANBUL (TURCHIA) (TEMATICHE e LISTA DEI PARTECIPANTI)
CONFERENZA BILDERBERG 14 – 17 MAGGIO 2009 Vouliagmeni (GRECIA)
(TEMATICHE e LISTA DEI PARTECIPANTI)
CONCLUSIONE DELL’AUTORE
INDICE DEI NOMI
ESTRATTO
INTRODUZIONE
Nel 1954, gli uomini più potenti del mondo si incontrarono per la prima volta, sotto gli auspici della corona olandese e della famiglia Rockefeller, nel lussuoso Hotel Bilderberg nella cittadina di Oosterbeek. Per un intero fine settimana discussero del futuro del mondo. Al termine, decisero di incontrarsi una volta all’anno per scambiarsi delle idee e analizzare gli affari internazionali. Si definirono “Gruppo Bilderberg”. Da allora, si sono riuniti annualmente in lussuosi hotel in varie parti del mondo per tentare di decidere il futuro dell’umanità. Tra i selezionati membri di questo club troviamo Bill Clinton, Paul Wolfowitz, Henry Kissinger, David Rockefeller, Zbigniew Brzezinski, Tony Blair e molti altri capi di governo, uomini d’affari, politici, banchieri e giornalisti di tutto il mondo.
In oltre cinquanta anni di loro convegni, tuttavia, non è stato mai consentito alla stampa di assistere, non sono state rilasciate dichiarazioni sulle conclusioni dei partecipanti, né è stata resa pubblica un’agenda di un convegno Bilderberg. I leader del “Gruppo Bilderberg” sostengono che questa discrezione è necessaria per permettere a quanti partecipano ai dibattiti di parlare liberamente, senza che le proprie dichiarazioni siano registrate o riportate pubblicamente. Altrimenti, affermano i membri del Bilderberg, sarebbero costretti a parlare nel linguaggio di un comunicato stampa. Senza dubbio, questa discrezione consente al “Gruppo Bilderberg” di deliberare più liberamente, ma in questo modo non si risponde alla domanda fondamentale: di che cosa parlano, in questi convegni, le persone più potenti del mondo?
Qualunque moderno sistema democratico protegge il diritto alla privacy, ma il pubblico non ha forse il diritto di sapere di che cosa parlano i loro leader politici quando incontrano i più ricchi leaders del mondo degli affari delle loro rispettive nazioni? Quali garanzie hanno i cittadini che il “Gruppo Bilderberg” non sia semplicemente un centro che influenza il commercio ed esercita pressioni, dal momento che ad essi non è permesso sapere di che cosa parlano i loro rappresentanti alle adunanze segrete del Gruppo? Perché i Davos World Economic Forums e gli incontri del G8 sono oggetto di discussione su tutti i giornali, con ampi servizi in prima pagina e la presenza di migliaia di giornalisti, mentre non c’è alcuna copertura mediatica per gli incontri del “Gruppo Bilderberg”? Questo blackout esiste nonostante il fatto che (o perché?) siano annualmente frequentati da presidenti del Fondo Monetario Internazionale , della Banca Mondiale e della Federal Riserve; da presidenti delle 100 più potenti corporations del mondo come “Daimler Chrysler”, “Coca Cola”, “British Petroleum” (BP), “Chase Manhattan Bank”, “American Express”, “Goldman Sachs” e “Microsoft”; da Vicepresidenti degli Stati Uniti, da direttori della CIA e dell’FBI, da Segretari Generali della NATO, da senatori americani e membri del Congresso, da Primi Ministri europei, da capi dei partiti di opposizione e dai maggiori editori e direttori dei principali giornali del mondo.
È certamente curioso che nessuno dei più importanti mezzi di informazione ritenga che faccia notizia una riunione di tali personaggi, la cui ricchezza eccede di gran lunga il totale della ricchezza di tutti i cittadini degli Stati Uniti, quando un viaggio di uno di loro, da solo, conquista i titoli di testa in televisione. Questo è l’enigma su cui ho riflettuto. Quindici anni fa, esso mi ha spronato a compiere un viaggio investigativo, che è diventato l’opera della mia vita. Lentamente, ho dissolto, uno per uno, gli strati di segretezza che circondano il Gruppo Bilderberg, ma non avrei potuto farlo senza l’aiuto di “obiettori di coscienza” sia interni che esterni all’insieme dei membri del Gruppo. Ad essi, manifesto la mia più profonda gratitudine, perché la loro impagabile intelligenza ha reso possibile questo libro. È dunque comprensibile che, per proteggerli, io non citi questi veri eroi p er nome, ma li ringrazio per avermi aiutato a scoprire che cosa si diceva dietro le porte chiuse dei sontuosi hotel, in cui i soci del Bilderberg tengono i loro annuali incontri.
Prima di entrare nel regno di questo club esclusivo, è importante riconoscere che né le persone né le organizzazioni sono assolutamente “cattive”, così come nessuno è assolutamente “buono”. Nel mondo ci sono potenti mossi da alti ideali, principi e convinzioni, e potenti come quelli del club segreto manipolatore e dei suoi derivati, che ho descritto in questo libro. Gli sforzi dei membri originari per migliorare il nostro mondo erano basati su un’autocrazia “father-knows-best”[1] analoga al modello paternalistico di cristianità tipico della Chiesa Cattolica Romana. Inizialmente, il loro intento era nobile.
Purtroppo, sembra che il “Gruppo Bilderberg”, crescendo, sia andato oltre i propri idealistici propositi fino a diventare un governo ombra mondiale, che decide in totale segreto, in incontri annuali, come saranno realizzati i suoi piani. Minaccia di sottrarci i nostri diritti per dirigere i nostri destini. Ciò sta diventando più facile, perché lo sviluppo della tecnologia della telecomunicazione, assorbita con il profondo, istantaneo impatto di Internet, e i nuovi metodi di ingegneria comportamentale per manipolare la condotta individuale possono trasformare quelle che, in altre epoche storiche, erano soltanto cattive intenzioni in una scomoda realtà.
Ogni nuova misura, presa isolatamente, può sembrare soltanto una superficiale aberrazione, ma il complesso dei cambiamenti, considerato nel suo insieme, come parte di uno sviluppo continuo, costituisce un movimento verso l’asservimento totale. Per questo è giunto il momento di guardare dietro le quinte. Siamo a un bivio e le strade che imboccheremo, da adesso in poi, determineranno il futuro stesso dell’umanità. Dobbiamo essere consapevoli dei veri obiettivi e delle azioni del “Gruppo Bilderberg” e di altri gruppi simili, se vogliamo sperare di conservare la libertà per la quale i nostri nonni combatterono nella seconda guerra mondiale.
Non spetta a Dio farci uscire dalla “nuova età oscura” pianificata per noi. Spetta a noi! Se da questo secolo verremo fuori come stato di polizia elettronico globale o come esseri umani liberi, dipenderà dalle azioni che faremo ora. Se non conosciamo in profondità il contesto, non troveremo mai le risposte giuste.
La vera storia del “Gruppo Bilderberg” cerca appunto di fornirle.
NOTA
[1] “Father Knows Best” era una sitcom molto popolare negli anni Cinquanta e Sessanta dello scorso secolo negli Stati Uniti, che metteva in scena le vicende della classe media americana imbevuta di conservatorismo, come si intuisce dal titolo del programma, che vuol dire, letteralmente, “Il padre sa che cosa è meglio” [N.d.T.].