Navi dei veleni e scorie. Tutti i rischi dell’atomo | Terra – Quotidiano di informazione pulita.
di Massimo SerafiniCom’è possibile che la fede nuclearista del governo Berlusconi, in particolare quella del suo ministro dell’Industria Scajola, non sia stata scalfita dalla vicenda delle navi cariche di veleni e scorie radioattive, affondate dalla malavita nei mari calabresi? Nessuno pretende, ministro, né tanto meno ce l’aspettiamo dall’inesistente ministro dell’Ambiente, un ripensamento della decisione presa di riportare il Paese nell’incubo nucleare ma almeno una presa di posizione chiara sì. Il popolo italiano ha, pensiamo, il sacrosanto diritto di sapere dove metterete le scorie radioattive, inevitabilmente prodotte dalle nuove centrali nucleari che avete deciso di costruire in questo Paese.
Soprattutto di essere rassicurato, dopo il ritrovamento della nave dei veleni, che esse verranno invece smaltite nella legalità e soprattutto in sicurezza. Sono certo e con me lo è questo giornale, che farete nuovamente prevalere, cinismo omertà e silenzi. Farete, in poche parole, di tutto dimostrando il solito disprezzo per la salute pubblica, per impedire che le verità racchiuse in quelle navi affondate insieme ai veleni possano emergere. Quella ad esempio che non sapete come liberarvi delle vecchie scorie radioattive, visto che ancora non avete adempiuto, come prescrive la legge, a individuare quel sito nazionale unico in cui stoccarle.
Il fatto che i rifiuti delle vecchie centrali nucleari continuino ad essere ammassati insicuri nelle vecchie centrali nucleari, in particolare in Piemonte lungo l’asta del Po, non aiuta certo a convincere le italiane e gli italiani della bontà del nuovo nucleare. Così come non l’aiuta avere scoperto che una parte è illegalmente in fondo al mare o in Somalia, come stava per raccontarci Ilaria Alpi se non l’avessero, per questa ragione, uccisa insieme al suo operatore. Siamo certi che, per il medesimo motivo, l’inchiesta sulle navi radioattive affondate è stata per tanti anni insabbiata (la denuncia di Legambiente è del ’94) ed è riemersa solo grazie a un magistrato coraggioso e all’iniziativa del quotidiano il Manifesto.
Non voglio sostenere che questo governo condivida il metodo sbrigativo e assassino con cui la malavita ha individuato il sito in cui mettere le scorie radioattive. Il sospetto però che abbia fatto e faccia molto comodo a tanti, e soprattutto a qualcuno dei faccendieri coinvolti nella nuova avventura nucleare, è molto forte. Proprio per fugarlo sarebbe importante che questo governo prima di decidere i siti dove costruire le nuove centrali dicesse al popolo italiano dove e come verranno stoccate le scorie che esse produrranno. Siamo certi che questo esecutivo non seguirà il nostro consiglio e tacerà. Su questo vostro silenzio sono già al lavoro le menti di tanti criminali, che progettano come affondare nuove navi cariche di veleni e della vostra incapacità di smaltirli.