Il diritto di cronaca? Un reato. E l’articolo 21 della Costituzione? «Ci avete rotto i coglioni» | gli italiani

Fonte: Il diritto di cronaca? Un reato. E l’articolo 21 della Costituzione? «Ci avete rotto i coglioni» | gli italiani.

di Pietro Orsatti

Questo non è un Paese serio. O meglio, è un Paese delle barzellette che sta precipitando in un dramma. Dopo giorni di inattività del Parlamento annichilito dall’ondata di notizie proveniente dall’inchiesta Grandi Eventi, ora si fanno le ore piccole in commissione giustizia del Senato per approvare il DDL intercettazioni. Blindata, la proposta del governo, punitiva verso i cronisti e cittadini che intendano diffondere notizie. Scandalosamente anticostituzionale (anche il ridicolo emendamento Pd, l’unico infatti a passare, relativo alle registrazioni che solo un giornalista professionista potrebbe fare). Che prevede multe e galera a chi, rispettando la Costituzione e l’articolo 21 della stessa, esercita il proprio diritto di espressione e, nel caso dei giornalisti, di cronaca. Attenzione, qui non si sta parlando di pubblicare atti coperti da segreto istruttorio. Si sta votando una legge che prevede che non si possa più pubblicare nessun atto giudiziario “depositato”, quindi pubblico. PUBBLICO.

In questo nauseabondo tentativo di cancellare una delle libertà fondamentali di una democrazia, l’iter del DDL diventa di ora in ora grottesco.

Ecco un take di agenzia del pomeriggio che ci racconta quello che sta avvenendo a palazzo Madama

Il clima in commissione Giustizia del Senato che sta esaminando il ddl intercettazioni è stato abbastanza sereno fino a quando non si è arrivati ad affrontare le norme sulla libertà di stampa. Sul comma 26 dell’articolo 1, infatti, la discussione si è fatta accesa e sono volate anche parole grosse. Al senatore Vincenzo Vita (Pd) che stava parlando di articolo 21 della Costituzione e di necessità di garantire libero accesso all’informazione, ha replicato duramente il collega del Pdl Mariano Delogu dicendo ad alta voce: «ci stanno rompendo i coglioni!». La reazione dell’esponente della maggioranza ha scatenato critiche anche tra i senatori del Pdl. E immediata è stata la replica di Vita: «Io non sono abituato a questi toni, avete perso il senso della misura». «Da questo momento in poi – incalza il vicepresidente del gruppo del Pd Felice Casson – faremo vero ostruzionismo, senza concedere tregua. Non ci sono, infatti, margini per tentare di raggiungere un’intesa nè sui tempi, nè sui modi, nè sui contenuti. Da ora si interverrà a oltranza». Per tentare di placare gli animi è arrivato in commissione Giustizia anche il presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri. Il capogruppo del Pdl sta ora tentando di arrivare ad una mediazione almeno per quanto riguarda i tempi del dibattito che, al momento si annunciano ancora molto lunghi. (ANSA)

Parleremo in futuro solo delle epidemie virali che colpiscono le gardenie? O della salatura del prosciutto? Oppure faremo inchieste sulle candela di citronella quando arrivano le zaznzare? O della tinta di capelli di moda quest’anno?

Prepariamoci a trasformarci, quando il testo che sarà approvato diventerà pubblico, a essere l’anomalia delle democrazie occidentali.

2 risposte a “Il diritto di cronaca? Un reato. E l’articolo 21 della Costituzione? «Ci avete rotto i coglioni» | gli italiani

  1. L’ho sempre pensato che il pdl fosse un covo di “Stalinisti”: usciranno notizie come nella Pravda degli anni d’oro, con in evidenza il buon proseguimento del piano quinquennale di governo.

  2. Paola Lombardo

    Non possiamo rivolgerci alla corte di Giustizia europea? Ci sarà pur qualcosa che si possa fare per non piombare dentro una dittatura mafiosa?
    Mi viene da urlare!!

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