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IL DIVO GIULIO , IL CASO MORO,LE STRAGI DI STATO,. LO IOR , LA P2 , LA CIA, LA MAFIA,GELLI E BERLUSCONI….. – Beppe Grillo Meetups

Una discussione interessante su vari argomenti scottanti:

IL DIVO GIULIO , IL CASO MORO,LE STRAGI DI STATO,. LO IOR , LA P2 , LA CIA, LA MAFIA,GELLI E BERLUSCONI….. – Beppe Grillo Meetups.

Genesi del delitto Moro (1)

Ho faticato un po’ per trovare il libro di John Coleman: “Genealogia dei Cospiratori: Storia del Comitato dei 300” (è del 1992, pubblicato in America), e non è neppure a buon mercato. Eppure lo sto leggendo e lo trovo estremamente interessante. Ecco qualche passo che cita l’omicidio di Aldo Moro.

Il Comitato dei Trecento
Fu fondato dalla Nobiltà Nera (Veneziana) nel 1729 mediante la BEIC (British East India Company, la Compagnia delle Indie) per occuparsi dell’attività bancaria internazionale, dei problemi legati al commercio e per sostenere il traffico dell’oppio. E’ controllato dalla Corona britannica.
Comprende l’intero sistema bancario mondiale e i più importanti rappresentanti delle nazioni occidentali. Tutte le banche sono collegate ai Rothschild attraverso il “Comitato dei Trecento“.
Tutte le organizzazioni che hanno collegamenti col Nuovo Ordine Mondiale sono state “create” dal Comitato dei Trecento.
Il dott. John Coleman nel suo libro “Conspirators’ Hierarchy: The Committee of 300 (1992)” pubblica i nomi di 209 organizzazioni, 125 banche e 341 membri passati e presenti del comitato dei quali vi elenco gli italiani più importanti che hanno fatto parte (almeno fino al 1992) del Comitato dei 300.

Giuseppe Mazzini
Giovanni Agnelli
Maria Beatrice Elena Margherita di Savoia, Principessa
Vittorio Cini, Conte di Monselice, nato a Ferrara (Fondazione Cini; cave di trachite a Padova e terreni a Ferrara)
Lamberto Frescobaldi
Umberto Ortolani (considerato la “vera mente” della loggia P2)
Aurelio Peccei
Giuseppe Volpi Conte di Misurata
Carlo de Benedetti, editore di Repubblica e tessera n° 1 del Partito Democratico di Valter Veltroni

Il dott. Coleman dice:
“La prima delle tre crociate, dal 1063 al 1123, instaurò il potere della Nobiltà Nera veneziana, e rafforzò il potere della ricca classe dirigente. L’aristocrazia della Nobiltà Nera ottenne il potere assoluto su Venezia nel 1171, quando la nomina del doge fu trasferita a quello che fu conosciuto come il Gran Consiglio. Esso comprendeva i membri dell’aristocrazia commerciale, e ciò fu un totale trionfo per loro. Da allora, Venezia restò nelle loro mani, ma il potere e l’influenza della Nobiltà Nera veneziana estende ben oltre i suoi confini, e oggi, nel 1986, è sentito in ogni angolo del globo. Nel 1204, l ‘oligarchia distribuì delle enclaves feudali ai suoi membri, e da allora iniziò la grande crescita del suo potere e della pressione finché il governo non diventò una corporazione chiusa formata dalle più potenti famiglie della Nobiltà Nera.”

Ecco secondo il sito Menphis 75 a cosa punta la Commissione (o Comitato) dei 300



Nelle foto: Giuseppe Mazzini, Vittorio Cini, il Conte Volpi, Giovanni Agnelli ( a destra) con i nipoti Lapo e John Elkann -membro del Gruppo Bilderberg-, Umberto Ortolani e Carlo de Benedetti.

Genesi del delitto Moro (2)

La Commissione dei 300, il Club di Roma e l’assassinio di Aldo Moro.

Ecco, sempre tratta dal libro di Coleman, una parte della vicenda che coinvolge Henry Kissinger (ed altri) nel rapimento e nell’assassinio di Aldo Moro.

Aldo Moro fu un leader che si oppose alla “crescita zero” e alla riduzione della popolazione pianificata dal NWO per l’Italia, per questo incorrendo nelle ire del Club di Roma, un’entità creata dagli Olympians della Commissione dei 300 per portare a compimento le sue politiche. In un tribunale di Roma, un amico intimo di Aldo Moro, il 10 di Novembre del 1982, testimoniò che l’ex Presidente del Consiglio fu minacciato da un agente della RIIA (Istituto Reale per gli Affari Internazionali) – che era anche membro della Commisione dei 300 – mentre era il Segretario di Stato USA in carica. Quest’uomo era Henry Kissinger (nella foto con Gianni Agnelli, membro della Commissione dei 300)

Moro fu rapito dalle Brigate Rosse nel 1978 ed in seguito assassinato brutalmente. Fu al processo alle Brigate Rosse che diversi di loro testimoniarono che erano a conoscenza di un coinvolgimento degli USA ai massimi livelli nel complotto per uccidere Aldo Moro. Mentre minacciava Moro, Kissinger stava agendo non in qualità di rappresentante della politica estera degli Stati Uniti, ma piuttosto secondo le istruzioni ricevute dal Club di Roma, il braccio che si occupava della politica estera della Commissione dei 300.
Il testimone che fece esplodere la bomba nella sala del tribunale fu un giornalista tra i più stretti collaboratori di Aldo Moro, Corrado Guerzoni, di cui è uscito quest’anno il libro Aldo Moro per i tipi di Sellerio, libro non certo pubblicizzato e nemmeno troppo distribuito (vedasi recensione qui). La sua testimonianza esplosiva fu trasmessa dalla televisione italiana e alla radio nella data del 10 Novembre 1982, e riportata da molti giornali. Nonostante questo nulla apparve sui media americani. Quei famosi baluardi della libertà con un irresistibile diritto di sapere, il Washington Post e il New York Times, non pensavano che fosse importante stampare una sola riga della testimonianza di Guerzoni. Neppure la notizia fu riportata da altri media. Il fatto che Aldo Moro fosse stato un leader politico da decenni, e che fosse stato rapito in pieno giorno nella primavera del 1978, tutte le sue guardie del corpo freddate in pozze di sangue, non fu ritenuto degno di pubblicazione, nemmeno dopo le accuse a Kissinger di essere complice di questo crimine. Oppure, semplicemente, il silenzio era sceso proprio a causa del coinvolgimento di Kissinger.
Nella sua esposizione del 1982 di questo atroce crimine, Coleman dimostrò come Aldo Moro, un leale membro del partito della Democrazia Cristiana, fu ucciso da assassini controllati dalla loggia Massonica P2 con l’obiettivo di riportare l’Italia in linea con i piani del Club di Roma per deindustrializzare il paese e ridurre in modo considerevole la sua popolazione. Il piano di Moro di stabilizzare l’Italia attraverso la piena occupazione e la pace industriale e politica avrebbe da una parte rafforzato l’opposizione cattolica al comunismo e dall’altra reso la destabilizzazione del Medio Oriente molto più difficile.
L’Italia fu scelta come paese-test dalla Commisione dei 300. L’Italia è importante per i piani dei cospiratori perché è il paese occidentale avente rapporti politici ed economici col Medio Oriente più vicino a tale area. Inoltre ospita alcune delle famiglie della Nobiltà Nera più potenti d’Europa. Se l’Italia fosse uscita indebolita dall’affaire Moro, ci sarebbero state ripercussioni anche nel Medio Oriente, e questo avrebbe indebolito l’influenza degli USA nella regione. L’Italia è importante anche per un’altra ragione: è la porta d’ingresso in Europa della droga proveniente dall’Iran e dal Libano.
Vari gruppi si sono aggregati sotto la bandiera del “socialismo” da quando si formò ufficialmente il Club di Roma nel 1968. Fra questi, la Nobiltà Nera di Venezia e Genova, la loggia Massonica P2 e le Brigate Rosse, tutti operanti per i medesimi scopi. Investigatori della Polizia a Roma che operavano nel caso di Aldo Moro rapito dalle Brigate Rosse incapparono nei nomi di diverse potenti famiglie italiane che operavano in modo stretto con i terroristi. La Polizia scoprì anche che in almeno una dozzina di casi, queste potenti famiglie bene in vista avevano messo a disposizione le loro case o proprietà come covi sicuri per le Brigate Rosse.
La “nobiltà” americana operava analogamente per distruggere la Repubblica Italiana, ed un grande apporto venne da Richard Gardner anche nel periodo in cui svolgeva il ruolo di Ambasciatore del Presidente Carter a Roma.

A quei tempi Gardner operava sotto il controllo diretto di Bettino Craxi, un importante membro del Club di Roma e uomo chiave della NATO (nella foto sopra ritratto con Giorgio Napolitano, Ciriaco de Mita, Luciano Lama e Gianni Agnelli). Craxi era la punta di diamante in mano ai cospiratori per distruggere la Repubblica Italiana. Come si sarà potuto notare, Craxi ebbe un certo successo nel rovinare l’Italia, in qualità di giocatore avente un ruolo principale per i piani della cospirazione.

Genesi del delitto Moro (3)

Grazie alla testimonianza giurata di Corrado Guerzoni, l’Italia e l’Europa (ma non gli Stati Uniti) appresero che Kissinger era dietro la morte di Aldo Moro. Questo tragico affare dimostra l’abilità del Comitato dei 300 di imporre la propria volontà sopra ogni governo e senza eccezioni. Sicuro nella sua posizione di membro della più potente fra le società segrete del mondo, e non si tratta della Massoneria, Kissinger non solo terrorizzò Moro, ma portò avanti le sue minacce di “eliminare” Moro se non avesse rinunciato al progetto di far progredire l’economia e l’industria in Italia.
Nel giugno e luglio del 1982, la moglie di Aldo Moro, Eleonora Chiavarelli Moro,

testimoniò in tribunale che l’assassinio del marito fece seguito a serie minacce di morte, esercitate da colui che lei chiamò “una figura politica americana di alto livello“. La signora Eleonora Moro ripetè la stessa frase attribuita ad Henry Kissinger nella testimonianza giurata di Guerzoni: “O tu cessi la tua linea politica oppure pagherai a caro prezzo per questo“. Richiamato dai giudici, a Guerzoni fu chiesto se poteva identificare la persona di cui aveva parlato la Signora Moro. Guerzoni confermò che si trattava di Henry Kissinger come d’altra parte aveva precedentemente dichiarato.
Guerzoni spiegò come Kissinger fece le sue minacce ad Aldo Moro in una stanza d’albergo durante una visita ufficiale di alcuni leader italiani. Secondo Guerzoni, Moro, che solo in seguito divenne Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri, era un uomo di prim’ordine, uno che non si sarebbe mai piegato a minacce ed avvertimenti di stile mafioso. Moro era accompagnato nella sua visita agli USA dal Presidente della Repubblica in carica. Kissinger era un importante agente del RIIA, un membro del CFR e del Club di Roma (al pari di Bettino Craxi ed Aurelio Peccei). Approfondimenti su Aurelio Peccei tratti dal libro di Coleman anche in questo thread.

Vi segnalo questo video di una recente puntata di “Mezz’ora con…” di Lucia Annunziata in cui l’ospite era Corrado Guerzoni, già portavoce di Aldo Moro. In tale puntata l’uomo, in tutta serenità e franchezza, esponeva il segreto di Pulcinella del sequestro Moro, vale a dire che le BR furono infiltrate e guidate dai servizi segreti deviati e dalla CIA. Guerzoni, che ovviamente ha seguito tutta la vicenda da vicino, invoca la desecretazione dei dossier e denuncia che diverse forze politiche premono perchè questa avvenga non già a 30 anni dai fatti, ma bensì a 30 anni dall’approvazione della legge con cui si consente la desecretazione … vale a dire a 60 anni dai fatti!

Invece in quest’altro video, se andate al minuto 39, potrete ascoltare una testimonianza della moglie di Aldo Moro, Eleonora.

Penso che a questo punto sia interessante leggere questa testimonianza della figlia di Aldo Moro, Maria Fida, comparsa tra l’altro sul palco a Torino recentemente insieme a Beppe Grillo durante il V-day-2 (guarda il video youtube):

… ricordo il 3 agosto del 1974, altra data infausta della storia italiana. Papà allora era ministro degli esteri e avrebbe dovuto raggiungerci in treno a Bellamente, sulle montagne del Trentino, dove di solito trascorrevamo insieme le vacanze estive. Era già salito sulla sua carrozza, alla stazione Termini, e il treno stava per partire, quando all’ultimo momento arrivarono dei funzionari e lo fecero scendere perché doveva tornare per firmare delle carte. A causa di quell’imprevisto perse il treno e fu costretto a raggiungerci in macchina. Un ritardo provvidenziale, perché quel treno era l’Italicus. Non ho alcuna prova per dirlo con certezza, però ho avuto il sospetto che la bomba esplosa poche ore dopo nella galleria di San Benedetto Val di Sambro avesse come obiettivo proprio lui – dal 1974, dopo la strage dell’Italicus , papà volle che avessimo una scorta anche noi figli-

Dunque, secondo Maria Fida il primo tentativo di assassinare Aldo Moro è stato compiuto nell’estate del 1974. A quella data Aldo Moro ricopriva la carica di ministro degli esteri e l’episodio dell’Italicus destò in lui tali preoccupazioni da richiedere la scorta anche per i propri famigliari . Un mese dopo, nel settembre del ’74 Moro incontrò Henry Kissinger a Washington, alla Blair House. Dopo il colloquio fu colpito da un malore e venne soccorso dal suo medico personale Mario Giacovazzo e da quello del Presidente Giovanni Leone, Giuseppe Giunchi, che lo fecero rientrare in anticipo in Italia. Che cosa aveva detto Kissinger di tanto sconvolgente a Moro perchè questi fosse colpito da un malore ? C’entrava forse qualcosa la strage dell’Italicus ?

Poteve vedere la strage dell’Italicus al TG1 del 5 agosto 1974 in questo video youtube.

Bravo , mi ero scordato Enrico Mattei la madre degli omicidi made CIA/mafia/servizi segreti.
Venendo ad oggi vorrei sapere che fine hanno fatto Renato Farina e Pio Pompa…..
Come dimenticarlo? Gli fu affidato l’incarico di dismettere l’AGIP e lui – preso l’incarico – si adoperò, invece, per FARLA RISORGERE. Andò contro le “sette sorelle” – termine da lui coniato – sette_sètte – andò PALESEMENTE contro l’egemonia U.S.A. Si permise di dire ad un espinente della SHELL: Avete finito di decidere la politica in Italia. Da ora ci penseremo noi. E POI fu ucciso. Come dimenticare chi si oppose ai NEMICI – INTERNI ed esterni – DELL’ITALIA?

“Supercortemaggiore, la potente benzina italiana”.

« Una ventina di anni fa ero un buon cacciatore e andavo molto spesso a caccia. Avevo due cani, un bracco tedesco e un setter, e, cominciando all’alba e finendo a sera, su e giù per i canaloni, i cani erano stanchissimi. Ritornando a casa dai contadini, la prima cosa che facevamo era da dare da mangiare ai cani e gli veniva dato un catino di zuppa, che forse bastava per cinque.
Una volta vidi entrare un piccolo gattino, così magro, affamato, debole. Aveva una gran paura, e si avvicinò piano piano. Guardò ancora i cani, fece un miagolio e appoggiò una zampina al bordo del catino.
Il bracco tedesco gli dette un colpo lanciando il gattino a tre o quattro metri, con la spina dorsale rotta. Questo episodio mi fece molta impressione. Ecco, noi siamo stati il gattino, per i primi anni … »
(Enrico Mattei, 23 marzo 1961)

… e continuiamo ad esserlo. Non è difficile comprendere A CAUSA di chi. INTERNO ed esteno – SIAMO ANCORA GATTINI CON LA SPINA DORSALE ROTTA!

Genialità italica:

Bozzetto – di Eugenio Tomiolo – del marchio II classificato al Concorso Agip-Supercortemaggiore (1952) vinto dal “Cane a Sei Zampe”

(notate la strada cosa va ad intersecare … l’avevamo già capito)

Genio italiano che hanno sempre invidiato e DERUBATO. Già da Meucci – 1850 – quindi prima del loro aiuto nella seconda guerra mondiale.