«Contrada deve anche dire come faceva a sapere, pochi istanti dopo l´esplosione di via D´Amelio, che era stato ucciso Borsellino. Si trovava in barca. Bisogna continuare a indagare sulle sue telefonate. E anche su quelle passate dal Cerisdi, una scuola di eccellenza per manager, in realtà un centro dei servizi deviati: si trova sul Monte Pellegrino che sovrasta la strada dove è stato ucciso Paolo».
Bruno Contrada, ex agente segreto condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, sta querelando Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo, ucciso a Palermo nel 1992.
…
Normalmente, scarcerato, Contrada avrebbe dovuto restare in silenzio ed evitare di inserirsi nell’agone mediatico.
Contrada collaborò con la mafia, e questo non lo dice la piazza ma la giustizia, chiusa la sua vicenda, repetita, al terzo e ultimo grado. Colpevole. Contrada, cioè, non fu innocente, non fu casto, non fu esemplare servitore dello Stato, al contrario di ciò che qualcuno fa passare su certi siti in rete.
…
Sono indignato ed esprimo tutta la mia solidarietà a Salvatore Borsellino.
Il 19 luglio è stato l’anniversario della strage in cui morì il giudice Paolo Borsellino.
Da quello che è emerso dalle indagini pare che l’ordine della strage sia partito perchè stava arrivando al cuore dell’intreccio tra mafia, politica e finanza e si parla dunque di mandanti “occulti” delle stragi perchè la mafia avrebbe eseguito l’attentato ma la decisione sarebbe stata presa da altri o con altri.
In questi giorni il governo italiano sta cercando di stravolgere la giustizia con leggi assurde e che sembrano fatte apposta per proteggere corrotti e mafiosi: limitazioni del potere d’indagine dei magistrati (intercettazioni), amnistia di fatto per tutti i condannati fino a 7 anni di carcere, impunità per le alte cariche (ma soprattutto per Mr. B.), censura sulla cronaca giudiziaria, alleggerimento del carcere duro per i mafiosi.
Tutto ciò rafforza in me la convinzione che Forza Italia non sia altro che un “cavallo di Troia” costruito dal mafioso dell’Utri per portare la mafia e i suoi loschi interessi al cuore dello stato (Schifani presidente del senato!). La convinzione è rafforzata da tutta una serie di fatti che sono sintetizzati nel video al link qui sotto (dura 10 minuti e mezzo):
http://it.youtube.com/watch?v=PfqWKsUmavU
La giustizia è uno dei pilastri della democrazia, non la si può demolire in questo modo senza far crollare con se la democrazia stessa.
Dobbiamo dire basta a questo governo che demolisce la giustizia e favorisce la mafia e la corruzione.
Dobbiamo avere una forte indignazione contro questo sfacelo.
Quale futuro può avere l’Italia con questi presuposti?
In breve: si tratta del CIP6, una norma per cui il 6% della bolletta energetica (una cifra gigantesca su scala nazionale!) viene usato per finaziare enegie rinnovabili e “assimilabili”.
Il trucco sta nelle “assimilabili”: in pratica l’energia prodotta tramite incenerimento viene “assimilata” e pagata il triplo rispetto a quella convenzionale. Dunque chi brucia la spazzatura la trasforma in oro! Ecco la spinta a bruciare il più possibile e a non fare la raccolta differenziata che sottrarrebbe materia prima agli inceneritori. In pratica la maggior parte dei fondi raccolti col CIP6 viene dirottato sulla parte “assimilata” e alle energie rinnovabili rimane ben poco.
E’ un crimine gigantesco: con i soldi dei cittadini si finanziano energie sporche che causano tumori, anzichè finanziare le energie veramente pulite e rinnovabili come la solare e l’eolica.
Bisogna ribellarsi in modo fermo ma pacifico a questo crimine contro la salute dei cittadini.